Oltre il beauty: ArmoBufale I

Impariamo a riconoscere le “ArmoBufale”, ossia gli stereotipi e le false credenze spesso legate all’analisi del colore.

Chi mi segue sui social sa che una delle mie rubriche più longeve si intitola “ArmoBufale e riguarda per l’appunto gli stereotipi e le false credenze che accompagnano questa disciplina. Partirei col ricordare che l’analisi del colore è una disciplina che è stata studiata e sviscerata anche da grandi studiosi come Itten e Albers. Si tratta di una disciplina artistica, quindi con una forte base tecnica, realmente complessa e affascinante. Purtroppo il fatto che di recente vada di moda comporta comporta anche una tendenza, da parte di taluni, alla banalizzazione della stessa, al fine di renderla più appetibile a un pubblico sempre più vasto e generalista. Per far ciò, si fa ricorso a regolette semplicistiche, test per individuare stagione o sottotono autonomamente e vecchi cliché.

Per esempio, uno dei retaggi più duri a morire è quello secondo cui, per individuare il sottotono di una persona, basterebbe osservare il colore delle vene: se verdi sarebbero indice di sottotono caldo, se blu di sottotono freddo. Com’è evidente, nonostante questa regola sia adoperata tutt’oggi da alcune consulenti, non presenta alcuna evidenza dimostrabile, anche perché il più delle volte il colore delle vene è dato da un mix di verde e blu. L’unico modo per individuare il sottotono di una persona è studiando la reazione di capi caldi e caldi freddi, mediante il test dei colori, dal vivo o online (draping o online draping).

Una delle domande più frequenti che una consulente d’immagine si sente porre ogni giorno è “ho i capelli color X e gli occhi color Y, che stagione sono?”. Se è vero che le peculiarità fisiche di ciascuna persona sono senz’altro indicative (un Inverno Profondo non avrà occhi cerulei, per esempio), non è però possibile stabilire la stagione cromatica in tal modo. Basta riflettere: un soggetto dai capelli castano scuro e gli occhi hazel, potrebbe essere ESP, IPS, IP, IA, AP… Una semplice elencazione delle vostre caratteristiche fisiche non è perciò sufficiente per individuare la stagione; anche in questo caso l’unico modo per sciogliere eventuali dubbi è un’analisi cromatica professionale!

Mescolare principi di natura medica con una disciplina fondamentalmente artistica come l’analisi del colore è, a mio avviso, insensato e pericoloso! Tutti abbiamo la sclera dell’occhio bianca, anche se alcune persone hanno una sclera particolarmente luminosa. Una sclera dell’occhio spiccatamente avorio o giallognola può essere indicativa di malattie epatiche o altri problemi di salute e non di sottotono caldo! Allo stesso modo, neanche lo smalto dei denti, efelidi e lentiggini, il colore di gengive, letto ungueale, capezzoli, labbra e orecchie sono determinanti nell’analisi cromatica, poiché sono caratteristiche determinate principalmente dalla nostra genetica, dal nostro stato di salute e da fattori ambientali. Negli uomini, la barba di un colore diverso da quello dei capelli, spesso rossa, è causata dal gene MC1R, il che significa che potrebbero averla anche soggetti freddi.
Arrossire dopo uno sforzo o per l’imbarazzo ha poco a che vedere con l’analisi del colore: si tratta infatti di un meccanismo governato dal sistema nervoso, dalla produzione di adrenalina e dalla dilatazione dei vasi sanguigni.

L’abbronzatura dipende principalmente dal fototipo e dalla quantità di melanina della nostra pelle. Il modo in cui ci abbronziamo non ci dice niente della nostra stagione cromatica.
Quando ci abbronziamo, croma e contrasto tendono ad abbassarsi un po’ e i soggetti freddi potrebbero risultare più neutri, ma in realtà la stagione rimane la medesima.
Non esiste, inoltre, alcuna correlazione tra analisi del colore e astrologia! Per quanto possa sembrare una cosa oltremodo scontata, è una domanda che mi viene posta frequentemente!

07. 12. 2020

credits

Illustrazioni a cura di Cecilia Latella